Ogni persona in un anno produce circa 7 tonnellate di CO2 e poco meno della metà sono emesse attraverso la gestione delle proprie abitazioni. Dall’inizio della mia attività imprenditoriale, insieme al mio team, abbiamo avviato azioni di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, con lo sviluppo immobiliare di nuovi complessi residenziali ecosostenibili, capaci di consumare sempre meno energia ed abbattere le emissioni di CO2 sull’ambiente. I nostri progetti di rigenerazione urbana, intervenendo in aree dove sono già presenti edifici fatiscenti e pericolanti con un alto grado di rischiosità sismica, attraverso la demolizione e la ricostruzione o la sola ristrutturazione, non incidono sul consumo di nuovo suolo e creano beneficio per il paesaggio e l’ambiente migliorando la classe di rischio sismica. La continua ricerca e applicazione di nuovi sistemi costruttivi e prodotti innovativi, capaci di far consumare sempre meno energia e di conseguenza in grado di abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera, è uno dei principali obiettivi del mio gruppo imprenditoriale. L’adozione di questi standard qualitativi, incide in maniera significativa sui costi di produzione che possono aumentare anche del 100% a discapito dell’utile finale dell’operazione e/o del prezzo di vendita delle unità immobiliari. Per questo motivo, credo che bisogna procedere ad una minuziosa analisi dei costi di produzione cercando di ottimizzare le scelte con un giusto processo di approvvigionamento ed impiego degli stessi fattori di produzione. Inoltre, per far percepire il giusto valore della qualità costruttiva al mercato e i benefici che l’unità immobiliare prodotta può’ portare nel tempo agli utenti delle unità abitative, è necessario che i sales manager orientino il potenziale acquirente all’ottica del risparmio energetico è della sostenibilità facendo percepire la qualità della nostra produzione non visibile ad occhio nudo per certi versi, altrimenti quel valore aggiunto creato non sarà trasferito al cliente e questo inciderà inevitabilmente in maniera negativa sul fatturato e di conseguenza margine finale dell’operazione.