Una tavola rotonda ieri a Bacoli
Un momento di riflessione sul ruolo dell’educazione alla sostenibilità, uno spazio di sintesi per fare il punto su una sfida epocale che ancora necessita di “istruzioni”, un laboratorio di casi di studio, un punto di partenza per aprire un dialogo con le istituzioni e condividere proposte concrete.
“Città smart e comunità locali: proposte per abitare territori più sostenibili”, questo il titolo della tavola rotonda che si è tenuta ieri presso la biblioteca comunale di Bacoli.
L’evento, curato e organizzato dal team giornalistico di Oggi Quotidiano, insieme al direttivo della Holding Cecere Management, rappresenta il primo appuntamento di una serie di tavole rotonde che si pongono l’obiettivo di affrontare e approfondire il tema del miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, la riqualificazione del territorio nell’ambito del contenimento al consumo di suolo, la gestione efficace delle acque, la svolta smart e rigenerativa indispensabile per rimodellare gli ambienti urbani obsoleti, dando valore al territorio e alla cittadinanza.
Gli interventi.
«L’Europa verde bussa alla porta. La missione della transizione ecologica è rendere l’Europa, entro il 2050, il primo continente a impatto climatico zero» hanno annunciato, alternandosi in apertura, i promotori Francesco Russo e Daniela Iavolato «tutto questo sarà possibile solo con azioni concrete e piani di sensibilizzazione culturale. Cambiano i paradigmi produttivi e di consumo. Se prima il processo era formato dalle fasi: creare, consumare, smaltire, ora dovrà diventare: creare in ottica circolare, consumare, riciclare. Un impegno tutt’altro che semplice che richiede una rivoluzione, prima di tutto, di carattere culturale e che senza spirito di collaborazione tra imprese, cittadini e istituzioni non riusciremo a garantire».
«Le città sono fondamentali per la transizione ecologica a partire dal loro impatto» ha proseguito l’AD della Cecere Management – Yari Cecere -, «l’edilizia ha un ruolo trainante e fondamentale anche per il successo del PNRR. Sul piano del costruito e dell’abitare i passi avanti sono notevoli, abbiamo strumenti innovativi che portano benefici economici, sociali e ambientali. Ad oggi però sono pochi i progetti partiti e c’è bisogno di fare promozione, informazione e diffondere consapevolezza, coinvolgendo in primo luogo i comuni, che hanno carenze di personale e di competenze che mettono a rischio il successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Con queste iniziative ci poniamo l’obiettivo di sensibilizzare sindaci, amministratori, imprese e comunità locali su queste straordinarie opportunità e sugli interventi richiesti dal Piano. Ci auguriamo, soprattutto, di aprire un dialogo con la PA perché, mai come adesso, il partenariato pubblico-privato si rivela uno strumento essenziale per traghettare l’Italia verso i risultati di crescita previsti dal PNRR».